Stamattina in colloquio con A. si parlava di quanto sia difficile cambiare, anche quando sappiamo di andare a stare meglio.

Hai presente quando ti senti pronta/o per un cambiamento, quando ti sembra di essere arrivata/o al limite, di non poterne più, ma poi non riesci mai a fare il passo decisivo? 

Aldilà del fatto che ogni cambiamento per il cervello corrisponde a un incommensurabile sbattimento e quindi fa di tutto per evitarlo, spesso accade che il legaccio che che ti trattiene dal fare quel passo decisivo sia il fatto che nel comportamento o nella situazione che vuoi “smettere”, esiste un beneficio secondario molto forte per te, di cui probabilmente non sei nemmeno consapevole. 

Insomma una situazione può essere oggettivamente brutta e anche soggettivamente insopportabile, ma tu ci rimani comunque, perché restando “ci guadagni qualcosa” (anche se non te ne sei mai resa/o conto fino ad ora).

Che cos’è di preciso?

Dipende dai casi: attenzione, cura, presenza, benevolenza, prestigio, compagnia, ammirazione…

Rallenta e pensaci un momento.

È importante. 

Perché se desideri tanto uscire da una situazione o modificare un tuo comportamento, finché non vedi chiaramente e accetti il beneficio secondario che ne hai ricavato finora, riuscire ad abbandonarla per abbracciare il cambiamento di cui sai di avere davvero bisogno diventa una missione quasi impossibile.

Coraggio, guarda bene 🧐

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