Settimana scorsa in colloquio con N. abbiamo parlato di assertività e comunicazione efficace ed è emerso, come spesso accade, lo spinoso problema dei confini personali, in particolare in 3 frasi nel racconto di N., che dicevano più o meno così:
“Non posso dire di no alle persone a cui tengo, le deluderei e non mi vorrebbero più come amica” .🙄
“Gli ho detto “ti amo” anche se non ero convinta al 100%, ma era tutto perfetto, lui l’ha detto a me e io non potevo stare zitta”. 🙈
“Sono rimasta lì anche se mi trattava male perché sapevo che lo faceva perché era ferito”. 😱
Allora, breve riassunto sui confini (tuoi e degli altri):
- Non sei responsabile della felicità altrui
- Puoi dare una mano ma non puoi fare le cose al posto dell’altro
- È giusto rispettare l’opinione altrui ma è sacrosanto averne ed esprimerne una propria (che vale esattamente quanto quella dell’altro)
- Puoi dire all’altro che comprendi che sia arrabbiato ma che non puoi accettare di essere trattata/o in modo maleducato
- Puoi dire che hai bisogno di essere ascoltata/o e capita/o ma che non vuoi che sia l’altro a trovare la soluzione giusta per te
- Quando la conversazione prende una piega crescente puoi dire che hai bisogno di un po’ di tempo per te e che potrete riparlarne più tardi o in un altro momento e allontanarti
- Puoi rispondere “mi piaci tantissimo” a chi ti piace tantissimo, anche se lei/lui ti dice “ti amo”
- Puoi dire “no, grazie”. Senza aggiungere alcuna spiegazione.
È l’ambiguità a creare disagio nei rapporti umani: tutti preferiamo avere a che fare con una persona autentica anche se molto distante da noi nei valori e nelle opinioni, piuttosto che con qualcuno che sentiamo sempre “mascherato” per compiacere (anche se per compiacere noi).
Ti è permesso mettere dei confini e delle regole pur continuando ad essere la persona gentile e amorevole che sei. 🌷
Si può fare.