Forse hai sentito parlare del pensiero dicotomico, o più semplicemente del pensiero “o tutto o niente” .

E probabilmente è capitato anche a te di dare dei giudizi definitivi in alcuni ambiti delle tua vita -che di solito sono quelli che non destano il tuo interesse (e li liquidi in modo sbrigativo con un’etichetta, una volta per tutte) o quelli che invece ti coinvolgono molto emotivamente (e ti spaventa addentrarti troppo nelle sfumature per paura di perdere lucidità e controllo)

“Marco è superficiale e non è empatico”

“Non sei abbastanza coraggiosa per esporre il tuo punto di vista al consiglio”.

“Non ce la faccio”. 

Il nostro cervello ha bisogno di organizzare, mettere in ordine e incasellare ogni fatto, cosa, persona in “scomparti conosciuti”, ma molte cose non sono incasellabili, la realtà è sempre più complessa e sfaccettata di quanto vorremmo.

Tra il giusto e lo sbagliato, il sempre e il mai, e anche tra il vero il falso ci sono innumerevoli vie di mezzo. 

Siamo esseri in continuo divenire in un mondo in continua evoluzione.

Venerdi scorso M. ha iniziato il percorso e ha aperto il primo incontro dicendo: “ho 53 anni e dopo la fine di una lunga relazione 6 anni fa, non trovo più nessuno che mi interessi. 

Proprio zero, non mi piacciono!

Mi piacerebbe innamorarmi di nuovo ma la mia vita è come bloccata in un loop sempre identico e vuoto”.

Ho ricordato a M. quanto sia importante, innanzitutto, imparare a parlarsi nel modo giusto. 

Nel suo caso basterebbe semplicemente allenarsi ad aggiungere una piccola parola alla fine di ogni frase lapidaria, e questa parolina è “finora”.

“Non ho trovato nessuno di interessante. Finora”.

“Finita la mia convivenza 6 anni fa, non mi è più successo di innamorarmi. Finora”.

“La mia vita è come bloccata, non scorre più. Finora”.

Quanto respiro in una semplice parola, eh? 

Come aprire una finestra e fare entrare un po’ d’aria. 

Cookie Consent with Real Cookie Banner