Probabilmente ti sarà successo di vivere uno o più grossi “terremoti” nella tua vita: un lutto, una malattia, un ribaltamento finanziario, un abbandono, una perdita, ma  ti sarai anche accorta/o che non sempre le tue crisi più gravi e profonde sono state direttamente proporzionali a eventi di altrettanto grande portata. 

Magari hai saputo affrontare una montagna con lucidità e calma e poi ti sei lasciata/o sprofondare da un sasso. 

Che forse la profondità della tua crisi ha avuto più a che fare con l’accumulo di pensieri ed emozioni che avevi lasciato indietro e poi dimenticato, o nascosto anche a te stessa/o per troppo tempo, che con il fatto in se’.

Insomma è dipesa in buona parte da quanto eri presente in quella situazione, centrata/o e “a fuoco” nella tua vita in generale, e particolarmente nel momento dell’inciampo. 

Come in tutti gli inciampi, la presenza, l’auto-consapevolezza, possono distinguere il riuscire a ripararsi per tempo con  le mani o il prendere una facciata. 

Quando non ci sei, non ti senti responsabile della tua vita, se cadi (e cadere è normale) rischi di cadere rovinosamente

Per questo insisto tanto sulla consapevolezza, sul conoscersi profondamente, sull’ imparare strategie personalizzate per reagire agli ostacoli che prima o poi tutti incontriamo. 

Perché il conoscere bene te stessa/o e come funzioni definisce il modo in cui impari a reagire a quello che ti accade, che poi è spesso quello che fa davvero la differenza.

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